
Tutto può avere una seconda vita, se pensato in un altro contesto.
Ecco allora che rossetti, fard, mascara, e ancora ombretti e fondotinta rivivono nei tanti personaggi che popolano le originali tele esposte.
Uno stile inconfondibile che la stessa De Rosa ama definire “realistico-naif”, ricordi lontani delle immagini tahitiane di Gauguin e il mondo, colorato e sofferto, di Frida Khalo.
L’artista tratta le superfici, spesso di fortuna o “rubate” alla strada,“truccandole”, con un lavoro profondo e originale, sensibile alle tematiche del recupero e dell’ambiente.
Arco Catalano di Palazzo Pinto, Salerno – 3-10 ottobre 2019
Maria Rosaria Voccia