
I residenti della Valle del Sele, in piena emergenza ambientale, si ritrovano uniti nella richiesta di un commissario straordinario
Si legge nel Comunicato Stampa:
” L’area più fertile della Campania, leader della “quarta gamma” e della Mozzarella Doc, sta per essere trasformata nel più grande polo dei rifiuti d’Italia, con uno stravolgimento del territorio, in cui si sommano rischi per l’ambiente e infiltrazioni criminali che la cronaca denunzia e registra senza esiti da tempo. È un attacco alla vivibilità che interessa oltre 200 mila persone e una superficie di oltre 37mila ettari, dove cresce, in modo ormai documentato ed esponenziale, la diffusione di neoplasie e di malattie infettive. A far da sfondo a questa grande deriva sociale, economica e ambientale è la zona industriale Eboli – Battipaglia, al centro della Piana del Sele, nella quale si è strutturata un’area per il trattamento dei rifiuti composta da oltre 20 impianti privati e due impianti pubblici.
Alle popolazioni interessate non resta, dopo la protesta composta praticata finora, che ribellarsi in campo aperto contro le istituzioni come nel 1969, una data storica e tragica che viene ricordata ogni anno”.
Un’area più ampia di quella della Terra dei Fuochi comprendente più Comuni
Si richiede, quindi, l’intervento del Governo nazionale con tre obiettivi:
– un piano di monitoraggio ambientale, epidemiologico e di impatto sull’aria, l’acqua e la terra, con l’Istituzione di un osservatorio ambientale permanente, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (Portici);
– un ciclo di bonifiche strutturali, da accompagnare con misure incentivanti speciali per l’agricoltura e i settori produttivi più coinvolti, con l’obiettivo di promuovere la collaborazione e l’adozione di pratiche imprenditoriali di prevenzione e risanamento ambientale.
– un’azione coordinata, con il coinvolgimento dell’Autorità nazionale anticorruzione, per verificare possibili infiltrazioni criminali nel settore e nell’economia locale.
Maria Rosaria Voccia